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Geofisica » Tomografie elettriche 2D

La tomografia elettrica consente di ricostruire la stratigrafia del sottosuolo a partire da misure di resistività, polarizzazione indotta (I.P.) e caricabilità del terreno.

La corrente viene immessa nel terreno attraverso un numero discreto di elettrodi (16, 24, 32..) collegati ad un energizzatore e disposti secondo un precisa configurazione elettrodica (stendimento dipolo – dipolo, Wenner – Schlumberger...).

L’acquisizione del parametro resistività apparente attraverso un elevato numero di misure viene  utilizzata per elaborare una pseudosezione del terreno dove con colori diversi, secondo una scala di intervalli di valori, vengono localizzate aree caratterizzate da differenti valori di resistività reale.
 
La tecnica è particolarmente indicata per l’individuazione di fluidi, di cavità nel sottosuolo e la ricostruzione di superfici di contatto tra terreni con proprietà geotecniche differenti (es. materiali di riporto e substrato).

 




 

Metodologia Roll-Along
 
E' una variante degli stendimenti tomografici classici.
Consente di ottenere tomografie senza limiti di picchetti mantenendo costante la profondità d'indagine lungo tutto il tratto investigato.
 


 
Ricerca di cavità in alta risoluzione
 
Avvicinando la distanza tra i picchetti, si riesce ad avere una buonissima risoluzione dei primi metri di terreno individuando con precisione la presenza di vuoti o cavità.